sabato 10 dicembre 2016

Step 14: La chimica del colore

Il color Crema come abbiamo precedentemente visto è composto da bianco e giallo.

Il pigmento che più si avvicina al color Crema è il Bianco di Zinco o Bianco Cinese:





E’ un pigmento di sintesi che venne preparato per la prima volta nel 1770, anche se era noto da
molto tempo, come sottoprodotto della preparazione dell'ottone. Esiste anche un suo minerale, la
Zincite, ma questo è spesso colorato per la presenza di notevoli quantità di Manganese. Nel 1782,
in una relazione scientifica, Guyton de Morveau affermò che il Bianco di zinco non era velenoso,
era inerte e aveva un buon potere coprente, per cui costituiva la migliore alternativa al bianco di
Piombo. Purtroppo in olio seccava piuttosto lentamente, ma questo difetto poteva essere eliminato
aggiungendo del solfato di Zn, anch'esso bianco. Alla fine del 1700 figurava fra i pigmenti
disponibili a livello industriale, ma il suo utilizzo non era diffuso in quanto il suo potere coprente,
anche se buono, non poteva competere con quello del bianco di piombo. Fu solo a partire dal 1830
che il bianco di Zinco si affermò come pigmento adatto a tutte le tecniche, ma soprattutto
indispensabile in mezzo acquoso. Importanti per la sua affermazione, furono i miglioramenti
apportati nella produzione ma soprattutto l'introduzione, come medium di applicazione, di oli
siccativi bolliti con pirolusite. Dal 1845 venne prodotto da molte fabbriche in tutto il mondo. La sua
produzione avveniva in due modi diversi: il primo (processo francese) consisteva nell'ossidazione
controllata di vapori di Zn a 300°C e dava un pigmento molto puro; il secondo (processo
americano) consisteva nel bruciare minerali di Zn con carbone e dava un prodotto meno puro. A
volte si sono bruciati insieme minerali di Zn e Pb per ottenere pigmenti, l'ossido di zinco piombato,
contenente più del 90% di ossido di Zn e il 10% circa di ossido di Pb e l'ossido di Zn piombico
contenente un 75% di ZnO.

Le particelle di ZnO possono presentare morfologie diverse, cristalli di tipo aciculare isolati o
geminati o in combitazione tetraedrica, formatisi nel più lento processo francese, o particelle di tipo
nodulare, di aspetto sferico, comuni nella più rapida produzione americana.

Esistono diversi tipi di Bianco di Zinco, basati sulle diverse dimensioni delle particelle: Red Seal, meno puro e con particelle di grandi dimensioni, come il Gold Seal; Green Seal con particelle di
dimensioni un po' più piccole e purezza > 99%; White Seal che ha le particelle più piccole (0,5-
0,7mm) e la stessa purezza del Green Seal, ma uno scarso potere coprente, Esiste poi il Gray Seal
che contiene anche Zn metallico. Quelli con particelle dalle dimensioni maggiori richiedono meno
olio.

Lo troviamo usato spesso in miscela con bianco di Pb o Barite (Ba504) o aggiunto, come agente
schiarente, a molti pigmenti colorati da parte degli stessi produttori. Sono state usate miscele di
Bianco di Zn con Bianco di Titanio 0 Bianco di Pb, in cui il primo veniva aggiunto agli altri per
migliorare le loro caratteristiche, specie in impieghi all'aperto.

Si è detto che il suo forte assorbimento in UV protegge i pigmenti di Ti e Pb da alterazioni
fotochimiche, ma è stato anche rilevato che può facilitare la decolorazione di pigmenti organici. ln
miscela con il Blu di Pmssia rende quest’ultimo più stabile alla luce rispetto a quanto fanno altri
pigmenti bianchi. Le dimensioni delle sue particelle, le impurezze presenti e i difetti nei cristalli
giocano, però, un molo importante nel suo comportamento come catalizzatore nell'alterazione
fotochimica di altri pigmenti (qualcuno ha, però, notato un effetto negativo sulla stabilità del Blu di
Pmssiall).

Alcuni studi hanno dimostrato che il bianco di Zn tende a trasformare in saponi di Zn gli acidi
grassi presenti in alcuni oli, e che il grado di saponifrcazione dipende dalle dimensioni delle
particelle (con quelle più piccole la saponifrcazione è maggiore). Questo comporta un indurimento
dello strato e ha un effetto benefico in quanto lo rende più resistente nell'esposizione all'aria… Per
questo motivo viene spesso aggiunto al bianco di bario e al bianco di titanio.

Recentemente è stato dimostrato che, per esposizione a radiazioni nel vicino UV, Zno può portare
alla formazione di acqua ossigenata; questo può causare la disidratazione di altri pigmenti con
conseguente polverizzazione.

Secondo Max Doemer, non è adatto come fondo nella pittura ad olio. Esposto all'aria diventa
ghiaioso, si scioglie in basi, ammoniaca ed acidi senza dare effervescenza

In presenza di umidità, ZnO può trasformarsi in carbonato, mentre in presenza di umidità e anidride
solforosa può diventare solfato di zinco, e in presenza di acido solfidrico, solfuro di Zn, soprattutto
se il pigmento è disperso in mezzo acquoso. Tuttavia sono tutti pigmenti bianchi, per cui, se non
contiene Pb, non si notano variazioni di colore, però, l'aumento di volume può causare rotture della
pellicola pittorica. E’ compatibile con tutti i pigmenti, anche con quelli di rame. Non va bene in
affresco.

Ultimamente è stato usato per preparare, con ossido di Co e ossido di Bi, “ossidi misti” di colore
verde e giallo, che vengono usati come pigmenti.


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